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Aceto Balsamico significa da tempo immemorabile cultura e storia di Reggio Emilia. Infatti la sua esistenza é dovuta alle particolari caratteristiche climatiche del nostro territorio alle quali si sono aggiunte i saperi, le conoscenze e le competenze del fattore umano che in una mirabile sintesi hanno dato vita a un prodotto esclusivo e distintivo del territorio della attuale provincia di Reggio Emilia (cioè dell'antico Ducato Estense). Se ne ha traccia a partire dall'undicesimo secolo ed è risaputo che fosse utilizzato dai duchi Estensi come "regal dono". Per secoli la produzione dell'aceto balsamico (nell'asciutta acetaia di soffitta ereditata di generazione in generazione) fu prerogativa di grandi casate come di umili famiglie, con una destinazione limitata all'uso domestico o, al massimo, al dono di prestigio. L'aceto balsamico è contraddistinto dai suoi particolari profumi, dalla sapiente unione tra il sapore agro e il dolce, dalla sua sciropposa densità e dal colore bruno scuro limpido e lucente. La ricetta, tramandata nel corso dei secoli, è sempre la stessa: l'aceto balsamico si ottiene dalla trasformazione del mosto d'uva cotto, maturato per lenta acetificazione, fermentazione e progressiva concentrazione mediante un lunghissimo invecchiamento in serie di vasselli di legni diversi, senza alcuna addizione di sostanze aromatiche. L'oro nero di Reggio Emilia, orgoglio del Made in Italy, è abusato, imitato e falsificato. Servito nei ristoranti stellati e nelle trattorie di paese, onnipresente nei supermercati, fa la sua comparsa persino nei fast food. L'Acetaia DiScandiano, culla dei balsamici di alta qualità, ripropone ogni giorno, con successo, questo sublime prodotto, questo pezzo di tradizione locale, in modo aggiornato e nella modernità. L'Acetaia DiScandiano è stata pensata e strutturata per produrre condimenti balsamici e aceti balsamici seguendo esclusivamente il metodo della tradizione.