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«Quasi il 40 per cento degli immigrati laureati svolge un lavoro non qualificato, il 60 per cento se si considerano i diplomati». Questa dichiarazione di Otto Bitjoka risale all'11 novembre del 2009 quando sul quotidiano La Repubblica venivano annunciati gli Stati generali dell'immigrazione, promossi a Milano dalla Fondazione Ethnoland.Con la data del 22 marzo quando, sempre a Milano, viene inaugurata Extrabanca, l'istituto di credito a misura di immigrati, di cui lo stesso Bitjoka è vice presidente. Perché? Qual è il nesso? Nella ricerca di dirigenti e funzionari da collocare nella nuova banca, le società di head hunting incaricate delle selezioni affermano di riscontrare non poche difficoltà: i giovani stranieri pronti ad assumere posti di comando sono come "invisibili" nel mercato del lavoro italiano. Così Bitjoka, spinto da scetticismo, visti anche i ritardi e le disattenzioni delle istituzioni e della classe imprenditoriale, decide che deve essere Ethnoland a farsi promotrice (insieme con partner qualificati come, appunto, Bosch)di un'azione concreta nei confronti di quelle ragazze e quei ragazzi, ricchi di preparazione e di voglia di fare, che sono arrivati in Italia per mettersi alla prova. Di qui il nome TALEA dato al progetto. Per denotare che, attraverso la presa di coscienza che una cultura plurale e il multilinguismo sono degli straordinari atout.
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